L’assessore provinciale Gianni Mancino: «Ottimo impianto di pianificazione, da migliorare per mobilità»
Un confronto ad ampio raggio sulle previsioni pianificatorie del PTCP (piano territoriale di coordinamento provinciale). E’ quello svoltosi l’altro ieri presso l’Ente Montano alla presenza di numerosi amministratori (molte anche le assenze) e di gruppi associativi (Italia Nostra e Cai) chiamati a presentare le osservazioni al piano di valenza provinciale illustrato con pregevole sintesi dall’assessore provinciale all’urbanistica, Gianni Mancino (“è un ottimo impianto di pianificazione, da migliorare per la mobilità, che abbiamo condiviso, accelerando i tempi” ha detto il responsabile politico provinciale) subordinato solo al piano territoriale regionale. Il piano riconosce una sorta di “credito ambientale” dell’area matesina-alto casertano, tra l’altro caratterizzato da decremento demografico e spopolamento per i valori paesaggistici e di fornitura di beni (acqua, risorse forestali etc) al resto del territorio. Ma come deve essere restituito-ridistribuito ricompensato a favore a Matese? E’ l’interrogativo che dovrà essere affrontato dai comuni ed altri enti territoriali (parco, ente montano) attraverso le osservazioni-proposte allo schema di pianificazione in itinere, ad esempio sulle politiche insediative-abitative, con la previsione di forme di incentivi per nuclei provenienti da zone urbanizzate, ed i poteri per la gestione locale dei propri territori. Tre sono i criteri- base del piano: uso delle cosiddette aree negate (aree dimesse, da bonificare etc) da riusare come obiettivi prioritario ed il minori consumo possibile di suolo agricolo. La questione della mobilità, specie nell’alto Matese è stata rimarcata dal presidente Fabrizio Pepe (nella foto a sx con il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello). La necessità di un tavolo di concertazione di carattere sovracomunale anche perché l’ente dovrà predisporre il piano-parco, lo strumento fondamentale che condiziona anche i puc (piani urbanistici) comunali. «Occorre ripartire dai centro storici – ha detto il rappresentante di Italia Nostra Ugo Iannitti non solo come recupero strutturale ma anche funzionale di queste zone» apprezzando la validità del PTCP pur con perplessità sulla sua efficacia reale (“rischia di essere senza effetti”) e sulla stima fabbisogno previsto di 70.000 alloggi. Sul piano dei trasporti ha sollecitato di potenziare la linea su ferro con l’aggangio alla metropolitana leggera. «Dobbiamo sviluppare in termini di azioni reali il discorso del cosiddetto credito ambientale ha detto il sindaco di Letino Antonio Orsi per il quale è necessario mantenete alta l’attenzione sul problema della montagna che rimane “una questione nazionale”». Tra gli altri interventi il sindaco di S. Potito Sannitico Angiolo Conte sul valore ormai residuo del valore dell’agricoltura e delle aziende effettivamente agricole, il sindaco di Castello Matese, Tonino Montone tra gli artefici dell’incontro l’ingegner Pietro Terreri (UTC di Piedimonte Matese, Franco Panella del CAI a cui hanno risposto l’assessore Mancino ed il dirigente dell’ufficio urbanistico provinciale, Michele Fracassi.
Un confronto ad ampio raggio sulle previsioni pianificatorie del PTCP (piano territoriale di coordinamento provinciale). E’ quello svoltosi l’altro ieri presso l’Ente Montano alla presenza di numerosi amministratori (molte anche le assenze) e di gruppi associativi (Italia Nostra e Cai) chiamati a presentare le osservazioni al piano di valenza provinciale illustrato con pregevole sintesi dall’assessore provinciale all’urbanistica, Gianni Mancino (“è un ottimo impianto di pianificazione, da migliorare per la mobilità, che abbiamo condiviso, accelerando i tempi” ha detto il responsabile politico provinciale) subordinato solo al piano territoriale regionale. Il piano riconosce una sorta di “credito ambientale” dell’area matesina-alto casertano, tra l’altro caratterizzato da decremento demografico e spopolamento per i valori paesaggistici e di fornitura di beni (acqua, risorse forestali etc) al resto del territorio. Ma come deve essere restituito-ridistribuito ricompensato a favore a Matese? E’ l’interrogativo che dovrà essere affrontato dai comuni ed altri enti territoriali (parco, ente montano) attraverso le osservazioni-proposte allo schema di pianificazione in itinere, ad esempio sulle politiche insediative-abitative, con la previsione di forme di incentivi per nuclei provenienti da zone urbanizzate, ed i poteri per la gestione locale dei propri territori. Tre sono i criteri- base del piano: uso delle cosiddette aree negate (aree dimesse, da bonificare etc) da riusare come obiettivi prioritario ed il minori consumo possibile di suolo agricolo. La questione della mobilità, specie nell’alto Matese è stata rimarcata dal presidente Fabrizio Pepe (nella foto a sx con il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello). La necessità di un tavolo di concertazione di carattere sovracomunale anche perché l’ente dovrà predisporre il piano-parco, lo strumento fondamentale che condiziona anche i puc (piani urbanistici) comunali. «Occorre ripartire dai centro storici – ha detto il rappresentante di Italia Nostra Ugo Iannitti non solo come recupero strutturale ma anche funzionale di queste zone» apprezzando la validità del PTCP pur con perplessità sulla sua efficacia reale (“rischia di essere senza effetti”) e sulla stima fabbisogno previsto di 70.000 alloggi. Sul piano dei trasporti ha sollecitato di potenziare la linea su ferro con l’aggangio alla metropolitana leggera. «Dobbiamo sviluppare in termini di azioni reali il discorso del cosiddetto credito ambientale ha detto il sindaco di Letino Antonio Orsi per il quale è necessario mantenete alta l’attenzione sul problema della montagna che rimane “una questione nazionale”». Tra gli altri interventi il sindaco di S. Potito Sannitico Angiolo Conte sul valore ormai residuo del valore dell’agricoltura e delle aziende effettivamente agricole, il sindaco di Castello Matese, Tonino Montone tra gli artefici dell’incontro l’ingegner Pietro Terreri (UTC di Piedimonte Matese, Franco Panella del CAI a cui hanno risposto l’assessore Mancino ed il dirigente dell’ufficio urbanistico provinciale, Michele Fracassi.
Michele Martuscelli Buongiorno Caserta