La cura “Cappello” ha funzionato. Il nosocomio che riveste vitale importanza per l’intero alto casertano, ottiene fondi per la sua ristrutturazione e riorganizzazione (più posti letto) per oltre undici milioni di euro
Dalla Regione arriva il via libera al piano attuativo preliminare dell’Asl di Caserta sull’organizzazione dei servizi ospedalieri e sulla rimodulazione del fabbisogno assistenziale sul territorio. Ieri un primo confronto con il commissario Ferdinando Romano che ha sottoposto al vaglio del governatore Stefano Caldoro, del subcommissario di governo Giuseppe Zuccatelli e del senatore Raffaele Calabrò, consulente del presidente della Regione per la sanità, le risultanze del lavoro sul riassetto di beni, servizi e investimenti nei nove presidi ospedalieri dell’Asl. Un documento di 71 pagine, fitte di analisi epidemiologiche, raffronti statistici e tabelle, per delineare le effettive necessità assistenziali dell’Asl e rispondere alle linee-guida imposte dal piano globale di riordino dell’assistenza ospedaliera regionale. A conti fatti, i posti letto nelle strutture pubbliche saranno 940 con un volume di investimenti strutturali (ex articolo 20) previsti pari a circa 70 milioni di euro. «La riorganizzazione della rete ospedaliera – si legge in un passaggio della relazione introduttiva – non si traduce in un mero adempimento degli obiettivi imposti dal Piano di rientro e dalla delibera del Consiglio dei ministri, ma rappresenta l’opportunità di determinare, in virtù del mutato quadro epidemiologico e della quantità e qualità delle cure, una riqualificazione dell’offerta, puntando su un minor numero di presidi, sia pubblici che privati, maggiormente qualificati sia sul versante strutturale che su quello organizzativo e, soprattutto, determinando un riequilibrio tra i posti letto per acuti e quelli di riabilitazione e/o lungodegenza». Il piano attuativo (che costituisce la base su cui il manager, che nelle prossime settimane la Regione nominerà alla guida dell’Asl, realizzerà l’atto aziendale) sarà presentato nei prossimi giorni, nella sua stesura definitiva, ai sindacati per poi incassare l’ok definitivo della Regione. Intanto, partirà a breve un avviso al personale per la mobilità interna volontaria, in attesa della definizione della pianta organica.
I ricoveri. Confermata la riorganizzazione del regime dei ricoveri: quelli ordinari (cioè con più di un giorno di degenza) ritenuti impropri saranno trasferiti per il 50 per cento e il 70 cento in regime di day hospital e in regime ambulatoriale; i ricoveri in day surgery con procedura non appropriata saranno abbattuti del 50 per cento con il trasferimento in regime ambulatoriale; i ricoveri in day hospital con un solo accesso di tipo medico saranno trasferiti per l’80 per cento in regime ambulatoriale; per i ricoveri ordinari di tipo medico con una sola giornata di degenza è previsto il trasferimento per il 70 per cento in regime di day hospital o in regime ambulatoriale. Quanto ai posti letto fissati, nel nuovo piano ospedaliero, il coefficiente è 3,4 per mille abitanti (di cui 0,7 per riabilitazione e lungodegenza). A piano attuato, si avrà il taglio in Campania di 2.402 posti letto per acuti e l’incremento di 953 posti letto per riabilitazione e lungodegenza per una riduzione complessiva di 1.449 posti. In totale la Campania disporrà di 18.363 posti letto tra pubblico e privato: 1.546 ad Avellino; 1.059 a Benevento; 2.623 a Caserta; 9.948 a Napoli; 3.687 a Salerno. Ai 18.363 posti letto vanno aggiunti 1.117 considerati di «valore regionale» e così ripartiti: Santobono (442); Cotugno (274); Pascale (221); Maugeri (180). Analisi del fabbisogno. «Nella popolazione maschile residente nell’Asl – precisa la relazione del commissario straordinario – i dati mostrano quale prima causa di morte le malattie dell’apparato cardiocircolatorio. La seconda causa si identifica nelle patologie tumorali. Una notazione merita la patologia diabetica indicata, quale causa di morte con frequenza maggiore della media regionale. Anche per la popolazione femminile residente la patologia cardiocircolatoria è al primo posto tra le cause di morte». Seguono le patologie tumorali con frequenza maggiore rispetto alla regione.
Piedimonte Matese 156 posti letto e 11 milioni di euro. La svolta avvenuta qualche settimana fa, quando proprio il sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, sollecitò i vertici della Regione, in primi il presidente del Consiglio Regionale Paolo Romano, acchè si aprisse una corsia preferenziale per il nosocomio AGP matesino, che riveste una vitale importanza per un bacino di utenti di oltre 50mila pazienti se si considera l’intero agro matesino e l’agro caiatino. L’investimeno strutturale in euro è pari ad 11.689.326,00 che serviranno a creare una struttura ad hoc e soprattutto innovativa che annovererà i seguenti reparti: Cardiologia; Chirurgia Generale; Unità Coronarica; Medicina Generale; Ortopedia; Ginecologia; Pediatria; Urologia; Terapia Intensiva; Gastroentorologia e infine ma non da ultimo Oncologia.
Lorenzo Calò Il Mattino