I lavori in piazza De Benedictis sono bloccati da tre anni. Il primo cittadino pronto a indire un secondo bando di gara dal valore di 700mila euro per il completamento dell’opera.
Adottata nella seduta di giunta di ieri la procedura di «risoluzione», e quindi di scioglimento del contratto tra il comune di Piedimonte Matese e l’impresa impegnata nei lavori del parcheggio interrato, tra piazza De Benedictis e l’area dell’oratorio di Santa Maria Maggiore. Lavori fermi da poco più di tre anni. Questo perché a seguito dell’istruttoria curata dall’ufficio tecnico comunale si è accertato che è stato stimato un aumento dei costi in un misura tale che, per la normativa, l’impresa può svincolarsi dal contratto stipulato cinque anni fa. L’esito della relazione fatta dall’Utc è stato, infatti, quello di riscontare l’esistenza di una serie di «errori progettuali», addebitati ai due professionisti incaricati dalla società incaricata, alla base dell’incrementato importo (stando ad una perizia) dei lavori per le aggiunte da apportare al progetto originario, facendo così scattare la soglia che consente e legittima l’impresa a sciogliere il legame contrattuale, salvo il pagamento di alcune voci a favore dell’impresa, come stabilisce la normative in relazione a questa situazione specifica di recesso «automatico ». Si tratta di una tappa rilevante di una vicenda molto travagliata che inizia agli inizi degli anni ‘90 con l’approvazione del progetto finanziato ai sensi della legge «Tognoli» che originariamente prevedeva due livelli di piano per la sosta di auto ed altri mezzi di locomozione poi ridotto ad un solo piano per la significativa riduzione del finanziamento regionale. Nel 2005 si è proceduto all’affidamento dell’appalto per circa 700.000 euro mentre i lavori di scavo sono iniziati nel 2006 salvo pochi mesi successivi interrompersi fino ad oggi. Con l’insediamento dell’amministrazione in carica (maggio 2007 successiva all’amministrazione Musto ed alla seconda gestione commissariale) si è proceduta anche alla nomina di una nuova direzione lavori che ha evidenziato la necessità di una variante al progetto originario con le modifiche essenziale per la realizzazione dell’opera. La stessa impresa aveva espresso delle riserve, in senso tecnico, nei verbali durante l’esecuzione delle opere.
Adottata nella seduta di giunta di ieri la procedura di «risoluzione», e quindi di scioglimento del contratto tra il comune di Piedimonte Matese e l’impresa impegnata nei lavori del parcheggio interrato, tra piazza De Benedictis e l’area dell’oratorio di Santa Maria Maggiore. Lavori fermi da poco più di tre anni. Questo perché a seguito dell’istruttoria curata dall’ufficio tecnico comunale si è accertato che è stato stimato un aumento dei costi in un misura tale che, per la normativa, l’impresa può svincolarsi dal contratto stipulato cinque anni fa. L’esito della relazione fatta dall’Utc è stato, infatti, quello di riscontare l’esistenza di una serie di «errori progettuali», addebitati ai due professionisti incaricati dalla società incaricata, alla base dell’incrementato importo (stando ad una perizia) dei lavori per le aggiunte da apportare al progetto originario, facendo così scattare la soglia che consente e legittima l’impresa a sciogliere il legame contrattuale, salvo il pagamento di alcune voci a favore dell’impresa, come stabilisce la normative in relazione a questa situazione specifica di recesso «automatico ». Si tratta di una tappa rilevante di una vicenda molto travagliata che inizia agli inizi degli anni ‘90 con l’approvazione del progetto finanziato ai sensi della legge «Tognoli» che originariamente prevedeva due livelli di piano per la sosta di auto ed altri mezzi di locomozione poi ridotto ad un solo piano per la significativa riduzione del finanziamento regionale. Nel 2005 si è proceduto all’affidamento dell’appalto per circa 700.000 euro mentre i lavori di scavo sono iniziati nel 2006 salvo pochi mesi successivi interrompersi fino ad oggi. Con l’insediamento dell’amministrazione in carica (maggio 2007 successiva all’amministrazione Musto ed alla seconda gestione commissariale) si è proceduta anche alla nomina di una nuova direzione lavori che ha evidenziato la necessità di una variante al progetto originario con le modifiche essenziale per la realizzazione dell’opera. La stessa impresa aveva espresso delle riserve, in senso tecnico, nei verbali durante l’esecuzione delle opere.
Michele Martuscelli Buongiorno Caserta