Si è svolta nella fresca serata del 28 luglio, alla presenza di un numeroso e attento pubblico nell’ambito della rassegna “Teatri di pietra”, il secondo dei quattro appuntamenti in programma, ospitati dal magnifico contesto naturale del Parco archeologico del “Monte Cila” di Piedimonte Matese.
La compagnia, costituita da giovani e talentuosi attori e guidata dalla straordinaria quanto indefessa Caterina Costantini, ha messo in scena la vicenda di Medea nella chiave tragica proposta dal greco Euripide e dal latino Seneca. Le grida di Medea si infrangevano sulle pareti rocciose alle spalle del pubblico, rinnovando l’antico dramma della regina abbandonata da Giasone, che in preda alla furia vendicatrice arriva ad uccidere i suoi figli per punire il marito. Eterno simbolo dell’ambiguità femminile, Medea ha affascinato nei secoli scrittori e pubblico ed anche in questa versione messa in scena dalla Costantini mantiene intatta la capacità di toccare un’emotività profonda, anche grazie alla coinvolgente fisicità della protagonista.Il prossimo appuntamento della rassegna piedimontese, organizzata dall’Assessorato alla cultura della città matesina retto dal prof. Costantino Leuci, è fissato per domenica primo agosto, quando sarà ancora protagonista il mito di Giasone, in una versione degli Argonauti, da Apollonio Rodio, messa in scena da Virgilio Gazzolo, degno figlio di una grande famiglia di attori, già rappresentata dal padre Mauro e dal fratello Nando.
La compagnia, costituita da giovani e talentuosi attori e guidata dalla straordinaria quanto indefessa Caterina Costantini, ha messo in scena la vicenda di Medea nella chiave tragica proposta dal greco Euripide e dal latino Seneca. Le grida di Medea si infrangevano sulle pareti rocciose alle spalle del pubblico, rinnovando l’antico dramma della regina abbandonata da Giasone, che in preda alla furia vendicatrice arriva ad uccidere i suoi figli per punire il marito. Eterno simbolo dell’ambiguità femminile, Medea ha affascinato nei secoli scrittori e pubblico ed anche in questa versione messa in scena dalla Costantini mantiene intatta la capacità di toccare un’emotività profonda, anche grazie alla coinvolgente fisicità della protagonista.Il prossimo appuntamento della rassegna piedimontese, organizzata dall’Assessorato alla cultura della città matesina retto dal prof. Costantino Leuci, è fissato per domenica primo agosto, quando sarà ancora protagonista il mito di Giasone, in una versione degli Argonauti, da Apollonio Rodio, messa in scena da Virgilio Gazzolo, degno figlio di una grande famiglia di attori, già rappresentata dal padre Mauro e dal fratello Nando.
Corriere di Caserta