Il sindaco di Piedimonte Matese si era fato “latore” di identica richiesta anche a nome di molti dirigenti provinciali del Pd. Amendola nelle prossime ore provvederà a nominare un Commissario
Anche se con ritardo, il Pd casertano è stato commissariato. Ma – va subito sottolineato – non come fatto punitivo delle duplici sonore batoste alla Provincia ed alla Regione, ma come fatto terapeutico per aggredire il male di sempre, cioè la litigiosità interna fisiologica. Il provvedimento di commissariamento del partito casertano è stato deciso ieri sera al termine di un vertice regionale con il responsabile nazionale organizzativo Maurizio Migliavacca, con il segretario regionale del partito Enzo Amendola ed a cui hanno partecipato i due deputati casertani Stefano Graziano e Pina Picierno, i due consiglieri regionali Enrico Fabozzi e Nicola Caputo.
In verità erano stati questi due consiglieri regionali, assieme al sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello, ad invocare la nomina di un commissario che deve avviare una fase di riflessione sulla permanente conflittualità interna, sulla permanente diaspora e, quindi, su una eventuale ripartenza del partito. Tutti nella riunione si sono trovati d’accordo nel chiedere un commissario che sia persona di alto profilo, e non sia soprattutto casertano. Mai un casertano, ma perché? Perché il casertano è interessato e potrebbe fare brogli, come ne sono stati fatti tanti. Alla fine dell’incontro è stato stilato un documento che riporta tutti i punti clou, consegnato nelle mani di Migliavacca che lo dovrà consegnare nelle mani del segretario nazionale del Partito e Pierluigi Bersani che ora è in Cina. Al suo rientro dovrà procedere alla nomina del commissario al Pd casertano. E’ stato anche stabilito che il congresso provinciale non si farà più a giugno, ma ad ottobre/novembre. Il tesseramento che sarebbe dovuto partire nei primi giorni di giugno, che aveva creato, in verità, le maggiori perplessità (in quanto è risaputo che chi si sa fare un buon tesseramento, vince il congresso), è stato depotenziato al massimo, per cui finirà la corsa alle tessere che erano le sole che determinavano gli equilibri interni. E’ stato evidenziato, anche nel corso del summit napoletano, che la nuova norma approvata di recente dall’assemblea nazionale del partito, statuisce che il segretario provinciale venga indicato attraverso le primarie. Quindi, la tessera è fine a se stessa, non serve più a determinare gli assetti gestionali. E a dimostrazione di ciò, nel vertice è stato deciso di fare, finalmente, un “congresso di idee e non di tessere”. Per un attimo il vertice regionale ha capito che la casa brucia e non si può continuare a discutere sul sesso degli angeli. Non si può assolutamente ignorare che il partito alle recente elezioni provinciali ha preso un misero 12%, surclassato dall’’dc. Ha detto un autorevole esponente del Pd che ha voluto mantenere ‘anonimato: “La decisione del vertice campano di commissariare il partito ha sconfessato il coordinamento provinciale che, sotto la regia del coordinatore provvisorio Enzo Iodice, aveva deciso di avviare il tesseramento e l’indizione del congresso provinciale”. Insomma, il vertice regionale ha voluto dire: basta con la vecchia politica, basta con i soliti brogli, basta con l’ inesistente gestione del partito, basta con la conflittualità interna. Bisognerà cambiare radicalmente pagina. Così esce definitivamente di scena il segretario provinciale uscito dall’ultimo congresso provinciale Enzo Iodice (vinse su Chicco Ceceri appoggiato dal deputato Pina Picierno) che, proprio per i scarsi risultati elettorali, era stato retrocesso a semplice coordinatore provvisorio. Coordinava, in sostanza, un coordinamento composto da 10 persone. Per il prossimo segretario provinciale prende sempre più quota l’ex assessore provinciale Nicola Ucciero, ex dirigente nazionale dei giovani Ds. E’ sponsorizzato dal consigliere regionale Enrico Fabozzi, ma che ha anche altri supporti.
In verità erano stati questi due consiglieri regionali, assieme al sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello, ad invocare la nomina di un commissario che deve avviare una fase di riflessione sulla permanente conflittualità interna, sulla permanente diaspora e, quindi, su una eventuale ripartenza del partito. Tutti nella riunione si sono trovati d’accordo nel chiedere un commissario che sia persona di alto profilo, e non sia soprattutto casertano. Mai un casertano, ma perché? Perché il casertano è interessato e potrebbe fare brogli, come ne sono stati fatti tanti. Alla fine dell’incontro è stato stilato un documento che riporta tutti i punti clou, consegnato nelle mani di Migliavacca che lo dovrà consegnare nelle mani del segretario nazionale del Partito e Pierluigi Bersani che ora è in Cina. Al suo rientro dovrà procedere alla nomina del commissario al Pd casertano. E’ stato anche stabilito che il congresso provinciale non si farà più a giugno, ma ad ottobre/novembre. Il tesseramento che sarebbe dovuto partire nei primi giorni di giugno, che aveva creato, in verità, le maggiori perplessità (in quanto è risaputo che chi si sa fare un buon tesseramento, vince il congresso), è stato depotenziato al massimo, per cui finirà la corsa alle tessere che erano le sole che determinavano gli equilibri interni. E’ stato evidenziato, anche nel corso del summit napoletano, che la nuova norma approvata di recente dall’assemblea nazionale del partito, statuisce che il segretario provinciale venga indicato attraverso le primarie. Quindi, la tessera è fine a se stessa, non serve più a determinare gli assetti gestionali. E a dimostrazione di ciò, nel vertice è stato deciso di fare, finalmente, un “congresso di idee e non di tessere”. Per un attimo il vertice regionale ha capito che la casa brucia e non si può continuare a discutere sul sesso degli angeli. Non si può assolutamente ignorare che il partito alle recente elezioni provinciali ha preso un misero 12%, surclassato dall’’dc. Ha detto un autorevole esponente del Pd che ha voluto mantenere ‘anonimato: “La decisione del vertice campano di commissariare il partito ha sconfessato il coordinamento provinciale che, sotto la regia del coordinatore provvisorio Enzo Iodice, aveva deciso di avviare il tesseramento e l’indizione del congresso provinciale”. Insomma, il vertice regionale ha voluto dire: basta con la vecchia politica, basta con i soliti brogli, basta con l’ inesistente gestione del partito, basta con la conflittualità interna. Bisognerà cambiare radicalmente pagina. Così esce definitivamente di scena il segretario provinciale uscito dall’ultimo congresso provinciale Enzo Iodice (vinse su Chicco Ceceri appoggiato dal deputato Pina Picierno) che, proprio per i scarsi risultati elettorali, era stato retrocesso a semplice coordinatore provvisorio. Coordinava, in sostanza, un coordinamento composto da 10 persone. Per il prossimo segretario provinciale prende sempre più quota l’ex assessore provinciale Nicola Ucciero, ex dirigente nazionale dei giovani Ds. E’ sponsorizzato dal consigliere regionale Enrico Fabozzi, ma che ha anche altri supporti.
Nella foto Vincenzo Cappello con Del Monaco