Sarà solenne la cerimonia di inaugurazione programmata dall’Amministrazione Comunale di Piedimonte Matese, presieduta da Vincenzo Cappello, per domenica 21 Marzo prossimo con inizio alle ore 18,00 nell’Auditorium di San Domenico.
Si concluderà, così, un ciclo virtuoso iniziato alcuni anni or sono col restauro conservativo del primo piano del complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino, voluto da Sveva Sanseverino Gaetani, signora di Piedimonte, alla base della rupe su cui si erge Palazzo Ducale, per eternare la memoria dell’illustre prozio, portato avanti con tenacia e pazienza certosina dalla primavera del 2007 a quella del 2009 col restauro del secondo piano e del chiostro maggiore. E’ proprio qui che si è accentrata l’attenzione dell’Amministrazione Comunale, che ha scelto di sacrificare gli arredi della caffetteria e della stanza del Direttore, come il parziale restauro della Cappella del Rosario, al ciclo di affreschi del chiostro maggiore che intanto emergeva sotto una spessa coltre di nerofumo e di scialbi di calce in tutta la sua sconvolgente magnificenza. Un ciclo di affreschi così raramente vasto e completo, nonostante fosse stato pensato e realizzato circa sei secoli fa, di cui è ancora possibile leggere nitidamente le belle pagine, testimonianza di arte, storia, devozione e sentimento religioso della Città di Piedimonte Matese che nel complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino ha vissuto e documentata la sua millenaria storia e tradizione e che, ora, ancora una volta da qui riparte per riscoprire nuovi ed impulsi culturali ed artistici già variamente stratificati nel proprio genoma.
Ad imperitura memoria delle sue provvide cure, l’Amministrazione Comunale ha provveduto a tinteggiare anche il chiostro minore, le imposte del chiostro maggiore e l’auditorium, ove ha fatto prevedere un valido sistema di amplificazione e di proiezione delle immagini su schermo piatto a cristalli liquidi. A coordinare gli interventi, l’Assessore all’Urbanistica con delega ai Progetti Integrati Territoriali, Attilio Costarella, che ha dichiarato: “Con i lavori di restauro conservativo del complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino, la Città di Piedimonte Matese si riappropria, senza equivoci od omissioni, del centro propulsore della sua vita culturale ed artistica. Abbiamo voluto a tutti i costi, a beneficio della presente e delle future generazioni, che i lavori di restauro conservativo fossero documentati in uno splendido libro (con copertina disegnata da Alessandro e Francesco Parisi) dato alle stampe, dove è stato documentato anche il restauro degli affreschi del chiostro maggiore e per la prima volta tentato uno studio storico dell’arte. Ma il nostro sguardo è andato oltre, se si considera il progetto di allestimento e musealizzazione delle collezioni archeologiche del Museo Civico “Raffaele Marrocco” (già esecutivo mentre ne parliamo), fatto predisporre da uno studio romano specializzato all’uopo selezionato, che certamente darà un valido contenuto alle sale appena portate alla ribalta della cronaca in tutto il loro splendore”. Per l’occasione è prevista una cartolina commemorativa con annullo filatelico speciale delle Poste Italiane.
Si concluderà, così, un ciclo virtuoso iniziato alcuni anni or sono col restauro conservativo del primo piano del complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino, voluto da Sveva Sanseverino Gaetani, signora di Piedimonte, alla base della rupe su cui si erge Palazzo Ducale, per eternare la memoria dell’illustre prozio, portato avanti con tenacia e pazienza certosina dalla primavera del 2007 a quella del 2009 col restauro del secondo piano e del chiostro maggiore. E’ proprio qui che si è accentrata l’attenzione dell’Amministrazione Comunale, che ha scelto di sacrificare gli arredi della caffetteria e della stanza del Direttore, come il parziale restauro della Cappella del Rosario, al ciclo di affreschi del chiostro maggiore che intanto emergeva sotto una spessa coltre di nerofumo e di scialbi di calce in tutta la sua sconvolgente magnificenza. Un ciclo di affreschi così raramente vasto e completo, nonostante fosse stato pensato e realizzato circa sei secoli fa, di cui è ancora possibile leggere nitidamente le belle pagine, testimonianza di arte, storia, devozione e sentimento religioso della Città di Piedimonte Matese che nel complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino ha vissuto e documentata la sua millenaria storia e tradizione e che, ora, ancora una volta da qui riparte per riscoprire nuovi ed impulsi culturali ed artistici già variamente stratificati nel proprio genoma.
Ad imperitura memoria delle sue provvide cure, l’Amministrazione Comunale ha provveduto a tinteggiare anche il chiostro minore, le imposte del chiostro maggiore e l’auditorium, ove ha fatto prevedere un valido sistema di amplificazione e di proiezione delle immagini su schermo piatto a cristalli liquidi. A coordinare gli interventi, l’Assessore all’Urbanistica con delega ai Progetti Integrati Territoriali, Attilio Costarella, che ha dichiarato: “Con i lavori di restauro conservativo del complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino, la Città di Piedimonte Matese si riappropria, senza equivoci od omissioni, del centro propulsore della sua vita culturale ed artistica. Abbiamo voluto a tutti i costi, a beneficio della presente e delle future generazioni, che i lavori di restauro conservativo fossero documentati in uno splendido libro (con copertina disegnata da Alessandro e Francesco Parisi) dato alle stampe, dove è stato documentato anche il restauro degli affreschi del chiostro maggiore e per la prima volta tentato uno studio storico dell’arte. Ma il nostro sguardo è andato oltre, se si considera il progetto di allestimento e musealizzazione delle collezioni archeologiche del Museo Civico “Raffaele Marrocco” (già esecutivo mentre ne parliamo), fatto predisporre da uno studio romano specializzato all’uopo selezionato, che certamente darà un valido contenuto alle sale appena portate alla ribalta della cronaca in tutto il loro splendore”. Per l’occasione è prevista una cartolina commemorativa con annullo filatelico speciale delle Poste Italiane.