«Ora – spiega il sindaco Cappello (Pd) – occorre che siano recepite una miriade di normative, dal piano territoriale provinciale al piano commerciale e allo stesso piano casa. Nonostante ciò, prima dell’estate contiamo di avere un prima bozza da sottoporre a valutazione».
Approvato all’unanimità, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, il piano casa a Piedimonte Matese: via libera, dunque, alle pratiche per la riqualificazione delle zone degradate e per il riutilizzo delle stesse a fini sociali. Tra le istanze presentate agli uffici comunali e recepite nel corso dell’ultima riunione dell’assise, otto richieste, fra le quali ben quattro concernono il riutilizzo a fini sociali di beni ecclesiastici. E proprio di piano casa si è parlato, in questi giorni, anche a proposito del redigendo piano urbanistico comunale (il vecchio piano regolatore) di Piedimonte Matese: nonostante la sensibile espansione urbanistica degli ultimi quindici anni, il comune più importante del Matese e dell’Alto Casertano, che conta ben dodicimila abitanti, è ancora dotato di un semplice programma di fabbricazione che risale al 1978. «Proprio l’altro giorno – spiega il sindaco Vincenzo Cappello – abbiamo promosso un seminario di studio incentrato sulle problematiche connesse alla stesura del piano urbanistico: all’incontro hanno partecipato il preside di Architettura della Sun, Carmine Gambardella, nostro consulente in materia, e i vertici dell’Autorità di Bacino». Al termine della riunione si è ipotizzata una prima tempistica di consegna in più tappe del documento di pianificazione: prima bozza da presentarsi prima dell’estate, quindi avvio della fase di consultazione con i cittadini, che potranno presentare deduzioni e richieste. Un lavoro di pianificazione che sembra davvero senza fine, se si considera che già con la precedente giunta di centrodestra, guidata dall’allora sindaco Carlo Sarro, si diede avvio all’adempimento di una serie di prescrizioni (in primis zonizzazione acustica e aerofotogrammetria). Come se non bastassero i tempi pachidermici della burocrazia amministrativa, prima che fosse varata la nuova normativa in materia, la Regione nominò un commissario ad acta per portare a compimento l’opera. Il Comune, a quel punto, ingaggiò una lunga battaglia a colpi di carta bollata, conclusasi con la sentenza favorevole del Consiglio di Stato. «Ora – spiega il sindaco Cappello (Pd) – occorre che siano recepite una miriade di normative, dal piano territoriale provinciale al piano commerciale e allo stesso piano casa. Nonostante ciò, prima dell’estate contiamo di avere un prima bozza da sottoporre a valutazione».
Gianfrancesco D’Andrea