Al momento sono in lizza Ennio Cascetta e Vincenzo De Luca. Ma se si accoda anche Idv il candidato potrebbe cambiare…
Il Pd raccoglie l’appello di Casini. Apertura di un nuovo ciclo politico, discontinuità con il passato, misure forti nella lotta alla camorra: questi i punti che l’altro giorno, da Benevento, il leader dell’Udc aveva indicato come prioritari per una sorta di armistizio in Campania. E per essere ancor più incisivo aveva indicato un «modello D’Amato», intravedendo in un profilo come quello dell’ex presidente di Confindustria la figura con la quale aprire la nuova stagione politica. Bene, il giorno dopo il Pd raccoglie e rilancia l’appello di Casini. Ieri il leader dell’Udc ha incontrato a Roma il segretario del Pd Pierluigi Bersani. Si è parlato anche di regionali. Il ragionamento è stato di carattere generale e si è discusso pure di Campania. L’incontro è stato interlocutorio sebbene ambienti romani diano l’Udc più vicino al Pdl. Tuttavia il Pd non è rimasto insensibile e a raccogliere l’appello dell’Udc è il segretario regionale Enzo Amendola che ieri nel corso della direzione che ha rinviato le primarie al 24 gennaio ha rivolto un nuovo invito ai centristi. «Siamo d’accordo con Casini. Un nuovo ciclo, la discontinuità, la lotta alla camorra, sono anche le nostre priorità – dice Amendola -. Il nostro programma è incentrato su questi temi. Incontriamoci e discutiamo». Il segretario regionale intravede la possibilità di un accordo. «La Campania – dice – è un test nazionale e i partiti che in Parlamento stanno all’opposizione del governo Berlusconi non possono che stare dalla stessa parte. Con l’Udc siamo pronti ad aprire un nuovo ciclo. Quest’appello spero sia concretizzabile in tempi certi. È volontà di tutti avere una coalizione ampia». E il modello D’Amato? «Casini ha solo indicato un profilo. Ma parlare di nomi mi sembra prematuro», spiega Amendola. Anche alle possibilità di un’intesa con l’Udc è legata la decisione di rinviare nuovamente le primarie. Dopo aver indicato il 20 dicembre e poi il 17 gennaio, la direzione ieri ha deciso di spostare le consultazioni al 24 gennaio. Una decisione alla fine approvata da tutti, anche se criticata dalla minoranza franceschiniana e pure da alcuni settori della maggioranza (come l’area Piccolo) che chiedono comunque che il Pd indichi subito un nome. «Prima Sinistra e libertà e Verdi e poi Rifondazione comunista – spiega Amendola – ci hanno chiesto di decidere insieme la data delle primarie. Abbiamo accolto la loro richiesta e indicato il 24 gennaio. È la dimostrazione che non siamo interessati a fare primarie da soli. Da qui al 9 gennaio faremo incontri di coalizione per stabilire le regole e poi ognuno indicherà i suoi candidati». Ma il Pd alle primarie parteciperà con uno o più nomi? Ad oggi in casa democratica gli aspiranti sono due, Ennio Cascetta e Vincenzo De Luca. «Decideremo insieme. Ma non escludo una candidatura unica», si sbilancia Amendola. Fatto sta che ancora ieri l’Idv ha bocciato sia l’assessore regionale che il sindaco di Salerno. «De Luca – dice l’europarlamentare Luigi De Magistris – è un candidato improponibile sul piano morale, perchè coinvolto in un’inchiesta importante, della quale conosciamo le carte. Quanto a Cascetta, è la continuità del bassolinismo e la sua candidatura sarebbe profondamente sbagliata». Resta però da capire se si faranno le primarie in caso di accordo con l’Udc. «Per noi – sostiene Amendola – le primarie sono un metodo. Discutiamo insieme. Al toto-nomi credo poco. Prima dobbiamo costruire la coalizione intorno a un programma condiviso e se poi dovessimo addivenire ad un’unica candidatura le primarie sarebbero il cemento che tiene insieme l’alleanza al di là della scelta dei segretari».