Dal museo archeologico di Napoli ritornano a Piedimonte Matese nel ristrutturato museo civico.da Il Mattino
La riscoperta della città antica e della sua storia millenaria raccontata attraverso le collezioni museali, tuttora custodite presso il Museo Archeologico di Napoli ma che, ben presto, potrebbero tornare nelle sale del rinato Museo civico di Piedimonte Matese. Un momento d’oro quello che la cittadina più importante del Matese si accinge a vivere, ora che anche il chiostro di San Domenico sta per essere inaugurato, dopo i recenti lavori di restauro che hanno permesso il recupero integrale degli affreschi e dei locali situati al secondo piano del grande complesso monumentale. Giorni fa, è stato rinnovato il protocollo d’intesa tra il Comune e l’Università del Salento, su proposta dell’assessore Attilio Costarella, che, in qualità di responsabile scientifico dell’accordo, sta curando personalmente tutto l’iter necessario ad ottenere la restituzione del patrimonio museale cittadino trasportato a Napoli nel 1973, in attesa che i locali e le sale espositive piedimontesi fossero nuovamente messe a norma. Un lavoro certosino che adesso, con il rinnovo della convenzione, porterà ad altri lusinghieri traguardi: «Avremo la preziosa consulenza scientifica – spiega Costarella – di Gianluca Tagliamonte, docente di Etruscologia e Antichità Italiche presso l’Università del Salento. Saranno avviate attività di ricerca e di studio sui materiali archeologici, epigrafici e numismatici di epoca preromana, romana e medioevale, conservati nel Museo Civico “Raffaele Marrocco” della Città. L’obiettivo è quello di giungere alla pubblicazione di un catalogo scientifico di tutti i reperti, migliorando, nel contempo, l’attuale allestimento espositivo e realizzando quindi un vero e proprio museo epigrafico». Dal Museo civico al vicino parco archeologico del Monte Cila il passo è breve: l’area archeologica sovrastante l’abitato di Piedimonte è stata recentemente recuperata sotto forma di museo all’aperto, dove è possibile visitare alcuni fra i primi insediamenti sannitici di cui si conservano poderose mura megalitiche. Un parco archeologico in piena regola, sul quale, in virtù del medesimo protocollo d’intesa stipulato con l’Università, saranno realizzate specifiche attività di indagine storica, archeologica e topografica del territorio comunale, soprattutto alla luce degli ultimi scavi archeologici effettuati sia sul Cila che in località Monticello. Di qui l’ambizioso progetto dell’Amministrazione comunale, che intende quindi istituire una sorta di museo integrato, all’interno del quale troveranno spazio i nuovi locali espositivi del complesso monumentale di San Domenico e il prospiciente parco archeologico. Davvero una favola a lieto fine in cui, una volta tanto, la decisione di investire in cultura e in approfondimento scientifico è stata prioritaria, per consentire un pieno ed effettivo recupero della memoria storica cittadina.
Nella foto il busto di Zeus
Nella foto il busto di Zeus