Ormai tutti i day after sia di congressi che di primarie sono problematici, per non dire conflittuali. Dopo ogni consultazione, ognuno proclama che ha vinto.
Anche per le primarie del 25 ottobre scorso è successa la stessa cosa. Dei due grandi schieramenti del Pd, da una parte la formazione Red-Letta-Bindi e dall’altra la cosiddetta sigla “lista dei sindaci’, ognuno ha affermato di aver vinto. E solo ieri, cioè dopo l’insediamento dell’assemblea nazionale del Pd a Roma, è stato proclamato il dato ufficiale.
Dalla consultazione dei dati pubblicati dal sito del Pd campano sono stati pubblicati i risultati definitivi. Premesso che in provincia di Caserta, si è votato nei due collegi di Caserta e di Aversa, questa la situazione: le liste di Red (Ds riformisti) hanno raccolto complessivamente nei due collegi 32.040 voti, mentre la lista dei sindaci 31.751 voti. Andiamo nel dettaglio. Per i delegati regionali, questo il quadro: La Red-Letta-Bindi nel collegio di Aversa ha coagulato 9.471 voti, mentre in quello di Caserta 6.946 per complessivi 16.417 voti. La lista dei sindaci nel collegio di Aversa ha raccolto 11.577 voti, mentre in quello di Caserta 4.753 per complessivi 16.330 voti. Per i delegati nazionali: Red-Letta-Bindi nel collegio di Aversa ha raccolto 9.909 voti, mentre 5.714 in quello di Caserta per complessivi 15.623 voti. La lista dei sindaci nel collegio di Aversa ha raggrumato 10.738 voti, mentre in quello di Caserta 4.683 per complessivi 15.421 voti. In base a questi voti, sono risultati eletti all’assemblea nazionale i seguenti 12 componenti: i deputati Pina Picierno (Franceschini) e Stefano Graziano (lista sindaci), i consiglieri regionali Giuseppe Stellato (Letta) e Nicola Caputo (Bindi), poi Rosa Suppa (lista sindaci), Eliana Guadagnuolo (Red), Baia Rosida (Red), Laura Zannini (lista sindaci), Vincenzo De Angelis (lista sindaci), Andrea Boccagna (ex Rutelli), Antonello D’Amore (ex Rutelli) e Giuseppe Sannino (Marino). Anche qui, se la matematica non è un’opinione, c’è da evidenziare che dei 12 consiglieri nazionali, la formazione Red-Letta-Bindi vanta 4 componenti (Stellato, Caputo Guadagnuolo e Rosida); 4 componenti la lista dei sindaci (Graziano, Suppa, Zannini e De Angelis); 2 ex Rutelli (Boccagna e D’Amore) e uno ciascuno a Franceschini (Picierno) ed a Marino (Sannino). Ora trasportando questa articolazione nazionale sul piano provinciale, alla luce dei posizionamenti locali, c’è da osservare che la dichiarata maggioranza tra le due formazioni di Red-Letta-Bindi e i franceschiniani, nonché gli ex Rutelli, arriva a 7 componenti su 12. Questa è la situazione chiara, nitida ed incontrovertibile. Intanto, una prima notazione negativa viene dall’assemblea nazionale: nessun casertano è entrato nella direzione nazionale. Nella precedente gestione la rappresentanza casertana nella direzione era composta da due membri: Sandro De Franciscis e Rosa Suppa. Ergo: è una sconfessione della classe dirigente casertana? Intanto, a fine mese si sarebbe dovuto procedere alla celebrazione del congresso provinciale da dove sarebbe dovuto uscire il nuovo segretario provinciale. Ma i tempi tecnici non ci sono più (già sarebbero dovuti iniziare i congressini di circolo) per cui si va verso uno slittamento a dopo le elezioni regionali e provinciali. Per cui l’attuale segretario provinciale Enzo Iodice rimarrebbe in prorogatio, anche, se si dice, che verrà affiancato da un ufficio politico unitario per gestire le prossime scadenze elettorali. Intanto, a livello nazionale è nata la corrente “Area Democratica” a cui hanno dato l’adesione tutti coloro che erano posizionati con la mozione Franceschini (Fioroni, Marini, Fassino e gli ex Rutelliani). Da precisare che Lucia Esposito ha aderito a questa corrente con il suo gruppo, mentre il sindaco Nicodemo Petteruti è in pausa di riflessione. Intanto, il neo vice segretario nazionale Pd Ivan Scalfarotto ha dichiarato: “In alcune zone d’Italia, penso al Sud, l’immagine del Pd è gravemente lesa da un cattivo governo e persino da commistioni con il malaffare. Penso che dobbiamo totalmente rimuovere la classe dirigente”. Questi, intanto, i risultati del recente sondaggio a cura di Crespi ricerche: Pdl 38% – Pd 28% – Lega Nord 10% – Italia dei Valori 7% – Udc 7% – Lista Pannella 2% – Rifondazione Comunista 2% – La Destra 1,7% – Movimento Nazionale Grillo 1,5% – Sinistra e Libertà 1,2% – Mpa 1,1%. Il centrodestra si posizionerebbe sul 50%, mentre il centrosinistra sul 40%. Dieci punti percentuali di diffrenza.
Dalla consultazione dei dati pubblicati dal sito del Pd campano sono stati pubblicati i risultati definitivi. Premesso che in provincia di Caserta, si è votato nei due collegi di Caserta e di Aversa, questa la situazione: le liste di Red (Ds riformisti) hanno raccolto complessivamente nei due collegi 32.040 voti, mentre la lista dei sindaci 31.751 voti. Andiamo nel dettaglio. Per i delegati regionali, questo il quadro: La Red-Letta-Bindi nel collegio di Aversa ha coagulato 9.471 voti, mentre in quello di Caserta 6.946 per complessivi 16.417 voti. La lista dei sindaci nel collegio di Aversa ha raccolto 11.577 voti, mentre in quello di Caserta 4.753 per complessivi 16.330 voti. Per i delegati nazionali: Red-Letta-Bindi nel collegio di Aversa ha raccolto 9.909 voti, mentre 5.714 in quello di Caserta per complessivi 15.623 voti. La lista dei sindaci nel collegio di Aversa ha raggrumato 10.738 voti, mentre in quello di Caserta 4.683 per complessivi 15.421 voti. In base a questi voti, sono risultati eletti all’assemblea nazionale i seguenti 12 componenti: i deputati Pina Picierno (Franceschini) e Stefano Graziano (lista sindaci), i consiglieri regionali Giuseppe Stellato (Letta) e Nicola Caputo (Bindi), poi Rosa Suppa (lista sindaci), Eliana Guadagnuolo (Red), Baia Rosida (Red), Laura Zannini (lista sindaci), Vincenzo De Angelis (lista sindaci), Andrea Boccagna (ex Rutelli), Antonello D’Amore (ex Rutelli) e Giuseppe Sannino (Marino). Anche qui, se la matematica non è un’opinione, c’è da evidenziare che dei 12 consiglieri nazionali, la formazione Red-Letta-Bindi vanta 4 componenti (Stellato, Caputo Guadagnuolo e Rosida); 4 componenti la lista dei sindaci (Graziano, Suppa, Zannini e De Angelis); 2 ex Rutelli (Boccagna e D’Amore) e uno ciascuno a Franceschini (Picierno) ed a Marino (Sannino). Ora trasportando questa articolazione nazionale sul piano provinciale, alla luce dei posizionamenti locali, c’è da osservare che la dichiarata maggioranza tra le due formazioni di Red-Letta-Bindi e i franceschiniani, nonché gli ex Rutelli, arriva a 7 componenti su 12. Questa è la situazione chiara, nitida ed incontrovertibile. Intanto, una prima notazione negativa viene dall’assemblea nazionale: nessun casertano è entrato nella direzione nazionale. Nella precedente gestione la rappresentanza casertana nella direzione era composta da due membri: Sandro De Franciscis e Rosa Suppa. Ergo: è una sconfessione della classe dirigente casertana? Intanto, a fine mese si sarebbe dovuto procedere alla celebrazione del congresso provinciale da dove sarebbe dovuto uscire il nuovo segretario provinciale. Ma i tempi tecnici non ci sono più (già sarebbero dovuti iniziare i congressini di circolo) per cui si va verso uno slittamento a dopo le elezioni regionali e provinciali. Per cui l’attuale segretario provinciale Enzo Iodice rimarrebbe in prorogatio, anche, se si dice, che verrà affiancato da un ufficio politico unitario per gestire le prossime scadenze elettorali. Intanto, a livello nazionale è nata la corrente “Area Democratica” a cui hanno dato l’adesione tutti coloro che erano posizionati con la mozione Franceschini (Fioroni, Marini, Fassino e gli ex Rutelliani). Da precisare che Lucia Esposito ha aderito a questa corrente con il suo gruppo, mentre il sindaco Nicodemo Petteruti è in pausa di riflessione. Intanto, il neo vice segretario nazionale Pd Ivan Scalfarotto ha dichiarato: “In alcune zone d’Italia, penso al Sud, l’immagine del Pd è gravemente lesa da un cattivo governo e persino da commistioni con il malaffare. Penso che dobbiamo totalmente rimuovere la classe dirigente”. Questi, intanto, i risultati del recente sondaggio a cura di Crespi ricerche: Pdl 38% – Pd 28% – Lega Nord 10% – Italia dei Valori 7% – Udc 7% – Lista Pannella 2% – Rifondazione Comunista 2% – La Destra 1,7% – Movimento Nazionale Grillo 1,5% – Sinistra e Libertà 1,2% – Mpa 1,1%. Il centrodestra si posizionerebbe sul 50%, mentre il centrosinistra sul 40%. Dieci punti percentuali di diffrenza.