Dalle parole ai fatti. Si è tenuta, infatti, mercoledì 12 Agosto, con inizio alle ore 12.15 presso la Residenza Municipale, una riunione operativa indetta dall’Amministrazione Comunale e fortemente voluta, prima della pausa estiva, dall’Assessore delegato Attilio Costarella, assistito dall’Ing. Pietro Terreri, Capo dell’Ufficio Tecnico settore Urbanistica, alla quale hanno partecipato funzionari della Soprintendenza di Caserta e Benevento e dell’Università del Salento in veste di consulenti scientifici dell’Amministrazione Comunale. di Michele Menditto
Dopo lo splendido risultato, ottenuto grazie alle continue insistenze dell’Amministrazione Comunale, del ritorno in Città, il 6 Agosto scorso (definita, a giusta ragione, data ‘storica’ poiché attesa da circa quaranta anni, da quel lontano e nefasto Settembre 1973 quando, dopo i ripetuti furti, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta ritirò tutte le collezioni) delle prestigiosissime collezioni del Museo ex Alifano, oggi ‘Civico Raffaele Marrocco’, come promesso, in barba a tutte le squallide polemiche sulla paternità del gesto che tengono banco in questa calda settimana a ridosso di Ferragosto, l’Amministrazione Comunale retta da Vincenzo Cappello è all’opera per organizzare l’allestimento espositivo delle stesse collezioni nella altrettanto prestigiosissima sede dell’ex Convento di San Tommaso d’Aquino.
Si è tenuta, infatti, mercoledì 12 Agosto, con inizio alle ore 12.15 presso la Residenza Municipale, una riunione operativa indetta dall’Amministrazione Comunale e fortemente voluta, prima della pausa estiva, dall’Assessore delegato Attilio Costarella, assistito dall’Ing. Pietro Terreri, Capo dell’Ufficio Tecnico settore Urbanistica, alla quale hanno partecipato funzionari della Soprintendenza di Caserta e Benevento e dell’Università del Salento in veste di consulenti scientifici dell’Amministrazione Comunale.
Oggetto del convegno le modalità di allestimento espositivo delle collezioni nell’ex Convento di San Tommaso d’Aquino. Le esigenze degli archeologi sono state messe a confronto con quelle dei tecnici espositori; gli spazi espositivi disponibili con le collezioni esistenti, appena ritornate ‘a casa’, di cui si sta procedendo alla puntuale catalogazione e, ove necessiti, alla proposta di restauro. E’ accaduto, così, per alcune punte di lancia metalliche di epoca sannitica, di cui, su richiesta dell’Amministrazione Comunale, si è acquisita la disponibilità al restauro da parte dei laboratori napoletani dell’Istituto “Suor Orsola Benincasa”. Il tutto dovrà necessariamente passare per l’inaugurazione dei lavori del PIT ex Convento di San Domenico, prevista a breve. A margine di questi dettagli logistici, deve essere rimarcato quanto sia importante che la Città di Piedimonte Matese si sia riappropriata dei suoi tesori (vasi arcaici, greci e romani, lucerne, monili, statue, coppe e ceramica a vernice nera, oggetti in bronzo e fittili votivi), dichiarati, su mozione della maggioranza consiliare, nel Consiglio Comunale del Dicembre 2008 patrimonio inalienabile del Comune, i quali narrano la vita e le opere dei suoi antichi progenitori. Tesori che, come già altrove argomentato, non appartengono né alla maggioranza né all’opposizione consiliare, in quanto patrimonio dell’intera umanità. Per ciò vani sono gli sterili tentativi di strumentalizzazione politica (anche trascinando altrui non disinteressate e perciò imprecise dichiarazioni) di un fatto che in sé dovrebbe solo inorgoglire l’autentico cittadino piedimontese; unire e non dividere, gioia essendo la cultura ed ogni conoscenza acquisita in tutti i campi dello scibile umano.
Dopo lo splendido risultato, ottenuto grazie alle continue insistenze dell’Amministrazione Comunale, del ritorno in Città, il 6 Agosto scorso (definita, a giusta ragione, data ‘storica’ poiché attesa da circa quaranta anni, da quel lontano e nefasto Settembre 1973 quando, dopo i ripetuti furti, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta ritirò tutte le collezioni) delle prestigiosissime collezioni del Museo ex Alifano, oggi ‘Civico Raffaele Marrocco’, come promesso, in barba a tutte le squallide polemiche sulla paternità del gesto che tengono banco in questa calda settimana a ridosso di Ferragosto, l’Amministrazione Comunale retta da Vincenzo Cappello è all’opera per organizzare l’allestimento espositivo delle stesse collezioni nella altrettanto prestigiosissima sede dell’ex Convento di San Tommaso d’Aquino.
Si è tenuta, infatti, mercoledì 12 Agosto, con inizio alle ore 12.15 presso la Residenza Municipale, una riunione operativa indetta dall’Amministrazione Comunale e fortemente voluta, prima della pausa estiva, dall’Assessore delegato Attilio Costarella, assistito dall’Ing. Pietro Terreri, Capo dell’Ufficio Tecnico settore Urbanistica, alla quale hanno partecipato funzionari della Soprintendenza di Caserta e Benevento e dell’Università del Salento in veste di consulenti scientifici dell’Amministrazione Comunale.
Oggetto del convegno le modalità di allestimento espositivo delle collezioni nell’ex Convento di San Tommaso d’Aquino. Le esigenze degli archeologi sono state messe a confronto con quelle dei tecnici espositori; gli spazi espositivi disponibili con le collezioni esistenti, appena ritornate ‘a casa’, di cui si sta procedendo alla puntuale catalogazione e, ove necessiti, alla proposta di restauro. E’ accaduto, così, per alcune punte di lancia metalliche di epoca sannitica, di cui, su richiesta dell’Amministrazione Comunale, si è acquisita la disponibilità al restauro da parte dei laboratori napoletani dell’Istituto “Suor Orsola Benincasa”. Il tutto dovrà necessariamente passare per l’inaugurazione dei lavori del PIT ex Convento di San Domenico, prevista a breve. A margine di questi dettagli logistici, deve essere rimarcato quanto sia importante che la Città di Piedimonte Matese si sia riappropriata dei suoi tesori (vasi arcaici, greci e romani, lucerne, monili, statue, coppe e ceramica a vernice nera, oggetti in bronzo e fittili votivi), dichiarati, su mozione della maggioranza consiliare, nel Consiglio Comunale del Dicembre 2008 patrimonio inalienabile del Comune, i quali narrano la vita e le opere dei suoi antichi progenitori. Tesori che, come già altrove argomentato, non appartengono né alla maggioranza né all’opposizione consiliare, in quanto patrimonio dell’intera umanità. Per ciò vani sono gli sterili tentativi di strumentalizzazione politica (anche trascinando altrui non disinteressate e perciò imprecise dichiarazioni) di un fatto che in sé dovrebbe solo inorgoglire l’autentico cittadino piedimontese; unire e non dividere, gioia essendo la cultura ed ogni conoscenza acquisita in tutti i campi dello scibile umano.