Il Pd è il partito più presente in Aula a Montecitorio. Sugli scudi Stefano Graziano eletto nel collegio Campania 2di Gianluigi Guarino
L'”Osservatorio” composto da Cittadinanzattiva, Controllo cittadino e Openpolis ha realizzato un’inchiesta per misurare il grado di attività dei parlamentari. I criteri usati sono stati quelli relativi a quante volte un parlamentare è stato primo firmatario o cofirmatario di un atto legislativo o ispettivo, quante volte relatore di un progetto di legge, quante volte è intervenuto in aula o in commissione, quante volte presente alle votazioni. Il quadro che emerge non è confortante: il Parlamento infatti sta perdendo la sua funzione propositiva. I più bravi sono risultati i dipietristi, maglia nera per la maggioranza del Pdl. Le donne invece lavorano più degli uomini.
Si chiama “Camere aperte” ed è il Rapporto sulle attività dei parlamentari nel primo anno della XVI Legislatura (2008-2009). Realizzato da l'”Osservatorio” composto da Cittadinanzattiva, Controllo cittadino e Openpolis.
L’iniziativa ha monitorato che cosa fanno i nostri rappresentanti, quanto partecipano alle attività parlamentari, che attività svolgono nelle sedi istituzionali di Camera e Senato.Il quadro che emerge da questa inchiesta, conferma purtroppo ciò che nel sentire comune è spesso veicolato da media circa l’unitilità dei parlamentari.
Cittadinanza attiva ha rilasciato delle vere e proprie pagelle piene di insufficienze, i parlamentari infatti sono risultati poco presenti, poco attivi, poco propositivi. Qualcosa in più fanno le opposizioni mentre la maggioranza non sembra incline all’iper lavoro. Meglio le donne degli uomini e un Parlamento che ha perso la sua funzione propositiva in quanto è il governo a licenziare la maggior parte dei provvedimenti. In un anno di attività i ddl presentati sono stati 61 e il 90% è stato commutato in legge, mentre i provvedimenti provenienti dall’iniziativa degli onorevoli sono risultati solo 7.
Secondo i parametri di analisi, i più attivi sono stati gli uomini e le donne dell’Idv, poi c’è la Lega e il Pd.
Anche al Senato Di Pietro e compagni si sono spesi abbastanza insieme a Udc e Pd. Male il Pdl che, nonostante Brunetta, sembra composto da “fannulloni”. I quali però sono presentissimi quando si tratta di votare.
L’inchiesta fa anche nomi e cognomi, dai più virtuosi ai più negligenti. Angela Napoli (Pdl) è risultata la più brava seguita dalla radicale Donatella Poretti. Dietro la lavagna finiscono il coordinatore del Pdl Denis Verdini alla Camera e il senatore, ex presidente del Senato, Marcello Pera.Tra i deputati di Terra di Lavoro eletti nella circoscrizione Campania 2, il casertano meglio piazzato nella “classifica” è Stefano Graziano, del Pd (in Campania 1 è l’alleanzino Gianfranco Paglia).Tra i membri del governo, il rapporto bacchetta il sottosegretario alla Semplificazione normativa, Maurizio Balocchi: suo il record del 37% di assenze al voto non giustificate da missioni istituzionali. A seguire il ministro per i Rapporti con il Parlamento con il 32% di assenze e il responsabile delle Comunicazioni Paolo Romani con il 27%. Tra i più assidui in aula, il sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino (69% di presenze) e il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo (56%).
Si chiama “Camere aperte” ed è il Rapporto sulle attività dei parlamentari nel primo anno della XVI Legislatura (2008-2009). Realizzato da l'”Osservatorio” composto da Cittadinanzattiva, Controllo cittadino e Openpolis.
L’iniziativa ha monitorato che cosa fanno i nostri rappresentanti, quanto partecipano alle attività parlamentari, che attività svolgono nelle sedi istituzionali di Camera e Senato.Il quadro che emerge da questa inchiesta, conferma purtroppo ciò che nel sentire comune è spesso veicolato da media circa l’unitilità dei parlamentari.
Cittadinanza attiva ha rilasciato delle vere e proprie pagelle piene di insufficienze, i parlamentari infatti sono risultati poco presenti, poco attivi, poco propositivi. Qualcosa in più fanno le opposizioni mentre la maggioranza non sembra incline all’iper lavoro. Meglio le donne degli uomini e un Parlamento che ha perso la sua funzione propositiva in quanto è il governo a licenziare la maggior parte dei provvedimenti. In un anno di attività i ddl presentati sono stati 61 e il 90% è stato commutato in legge, mentre i provvedimenti provenienti dall’iniziativa degli onorevoli sono risultati solo 7.
Secondo i parametri di analisi, i più attivi sono stati gli uomini e le donne dell’Idv, poi c’è la Lega e il Pd.
Anche al Senato Di Pietro e compagni si sono spesi abbastanza insieme a Udc e Pd. Male il Pdl che, nonostante Brunetta, sembra composto da “fannulloni”. I quali però sono presentissimi quando si tratta di votare.
L’inchiesta fa anche nomi e cognomi, dai più virtuosi ai più negligenti. Angela Napoli (Pdl) è risultata la più brava seguita dalla radicale Donatella Poretti. Dietro la lavagna finiscono il coordinatore del Pdl Denis Verdini alla Camera e il senatore, ex presidente del Senato, Marcello Pera.Tra i deputati di Terra di Lavoro eletti nella circoscrizione Campania 2, il casertano meglio piazzato nella “classifica” è Stefano Graziano, del Pd (in Campania 1 è l’alleanzino Gianfranco Paglia).Tra i membri del governo, il rapporto bacchetta il sottosegretario alla Semplificazione normativa, Maurizio Balocchi: suo il record del 37% di assenze al voto non giustificate da missioni istituzionali. A seguire il ministro per i Rapporti con il Parlamento con il 32% di assenze e il responsabile delle Comunicazioni Paolo Romani con il 27%. Tra i più assidui in aula, il sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino (69% di presenze) e il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo (56%).