Completata la “banca dati”, o meglio reperti, del patrimonio archeologico di proprietà del comune. di Michele Martuscelli
A darne la notizia è l’amministrazione comunale con una nota informativa. Si tratta di attività di ricognizione e di inventariazione che è stata effettuata da Gianluca Tagliamone, docente di Etruscologia ed antichità italiche presso l’università del Salento e consulente scientifico dell’amministrazione di Piedimonte Matese in base ad un protocollo d’intesa sottoscritto nel giugno del 2006 tra l’ente pubblico proprietario del museo civico con l’università di Lecce . A dare la comunicazione dell’ ultimazione del “database” sui reperti archeologici, arcaici e sannitici, finalmente tornati in Piedimonte per impulso della Soprintendenza Speciale di Caserta e Benevento e della stessa Amministrazione Comunale” è stato il docenteconsulente lo scorso 6 maggio. «Il professor Tagliamonte, su delega dell’amministrazione – prosegue la nota- sta ora cercando di recuperare i disegni dei reperti (in parte a suo tempo c o m m i s s i o n a t i d a l l ’ A m m i n i s t r a z i o n e Comunale) che sono ancora depositati presso la Soprintendenza Speciale di Napoli e Pompei. Il supporto digitale che si sta cercando di costituire sarà strumento utilissimo sia per lo studio che per la gestione degli stessi reperti. Infatti, il protocollo d’intesa stipulato tra Città di Piedimonte Matese e Università del Salento prevede un ambizioso piano editoriale di studio, catalogazione e pubblicazione dei prestigiosi reperti dell’ex Museo Alifano (oggi Civico “Raffaele Marrocco”), allo scopo di costituire, per una soddisfacente fruizione del visitatore, una catalogo museale; ma anche di celebrare le glorie di Piedimonte e del suo vasto circondario, dalle lontanissime epoche geologiche in cui il massiccio del Matese di oggi giaceva sotto il Mar Mediterraneo, alla preistoria d’Italia, a Roma, al Medioevo, fino al Risorgimento e ai giorni nostri».