Forze sociali ed istituzioni per creare sviluppo. Un “patto”, o meglio un accordo di programma, per la crescita della zona matesina e dell’alto Casertano .
di Michele Martuscelli
E’ l’ipotesi affacciata l’altro ieri nella ricorrenza del “1 Maggio” al centro delle riflessioni dell’incontro in piazza Roma tra amministrazione comunale di Piedimonte Matese , istituzioni territoriali e sindacati tra cui non è mancato un cenno di autocritica sulle “disattenzioni” verso le problematiche delle aree interne (Marinaro della UIL) . La “mitologica” ambizione dei patti di sviluppo è suggestiva ma il momento di crisi attuale , a più strati di gravità , e i tratti storici,costanti delle difficoltà delle zone interne, hanno fatto misurare CGIL , Cisl , UIl, enti locali (il comune promotore della manifestazione conclusasi con una intensa serata musicale) , l’ente montano ed il consorzio ASI, presente con il presidente Piero Cappello, fratello del sindaco Vincenzo che ha introdotto il dibattito . Le macerie delle ex Manifatture alle spalle e le risorse da attivare (turismo , servizi) e le opportunità da creare : questi gli spunti sollevati dal sindaco che ha sottolineato la funzione ”limitata” in questi processi del singolo comune . “La sfida è tra territori” ha detto Carmine Crisci (CISL) richiamo il ruolo delle infrastrutture e le vocazioni del territorio matesino( ”E’ come l’Umbria”). Poi il discorso della strumentazione : “occorre una politica al servizio del territorio e preparare un percorso che tracci la costituzione di un accordo di programma. Mettiamo gli esperti ed i giovani qualificati al lavoro”ha concluso Crisci . Soddisfazione della tradizione del 1 maggio ripresa è stata espressa dal segretario CGIL Michele Colamonici fortemente critico verso l’azione del governo centrale (“ una politica che crea divisioni”) in materia di tagli al sud , al settore scolastico, al settore sanitario in sofferenza. Colamonici ha messo in guardia dal localismo : “ quest’area deve avere la capacità di fare squadra” individuando nei servizi, nell’agricoltura moderna (“ il centro di ricerca di Piana di Monte Verna, punto di riferimento , rischia di chiudere) nella qualità ambientale , in un sistema di trasporto pubblico integrato, i vettori di questo sforzo unitario. Il tema delle infrastrutture , specie di collegamento( ha ripescato l’idea del traforo tra Molise e Campania ), ma anche energetiche(energia eolica) , è stato al centro dell’intervento di Farinaro (UIL):”occorre creare le basi di un accordo di programma”. E’ intervenuto il presidente dell’ente montano Fabrizio Pepe che ha messo in luce i rischi di accentramento delle funzioni di governo a danno degli enti locali come le comunità montane. Il presidente dell’ASI, Piero Cappello ha evidenziato la nuova metologia di assegnazione dei suoli ( “si danno per progetti industriali veri con maggiore selezione” ) al piano regolare ASI ( “per annullare le speculazioni”) : “le risorse ci sono il problema è di utilizzarle. L’anno prossimo ritroviamoci con qualcosa di concreto” ha concluse il presidente ASI. E’ intervenuto per la Cisl -pensionati Nicola Iannitti