La mozione-proposta di contrasto all’aumento dei prezzi è stata osteggiata dall’opposizione ed ha registrato l’astensione dell’Idv
Mi.Ma. Buongiorno Campania
Via libera dalla maggioranza alla mozione-proposta per introdurre un sistema di misure contro il carovita. Italia dei Valori (IDV) si è astenuta con il proprio rappresentante Emilio Iannotta, mentre il centro destra- PDL ha votato contro. Si tratta una serie di indirizzi ed indicazione sia in chiave congiunturale che strutturale quindi duratura per verificare se è possibile calmierare i prezzi”, con riferimento a ai beni alimentari di prima necessità ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Massi, di Rifondazione comunista, il cui partito si è mobilitato in particolare sull’adozione di una serie di misure per fronteggiare il carovita. Un posizione che ha avuto il sostegno dell’intera maggioranza di centro sinistra con il voto di mercoledì trame Italia dei Valori con l’astensione.L’assemblea si è impegnata ad attivare “specifici tavoli allo scopo di calmierare i prezzi dei generi alimentari essenziali all’interno dei quali possano partecipare anche i gruppi di acquisto popolari e solidali” (i GAP sono l’iniziativa, con la vendita anche di pane ad un euro e pasta, messa in campo cha ha portato all’adesione di 250 cittadini, ha detto Massi). Le altre indicazioni sono: quello di attivarsi “a richiedere agli organi preposti controlli specifici e periodici su prezzi e la qualità dei prodotti; ad istituire spacci popolari comunali che abbiano il ruolo di vendere a prezzi calmierati e beni di prima necessità e di favorire lo sviluppo di pratiche di autoorganizzazione popolare, di creazione di nuovi modelli di consumo solidale e di lotta al carovita; ad attuare una politica generalizzata di controllo tributario mirata all’eliminazione dell’evasione al fine di limitare al massimo l’incremento tariffario di propria competenza ed infine ad incentivare contro il carovita le produzioni di qualità locali, agricole ed artigianali, tracciabili ed a km zero nonché forme di mercato equo e solidale”. In altre parole a ridurre i passaggi della filiera distributiva per favorire ancora di più i cittadini e le fasce disagiate. Il capogruppo Ferrante ha motivato il ‘no’ esprimendo critiche sulla competenza del consiglio, criticando la strumentazione politica dei Gap(“ un prolungamento di Rifondazione”)e quanto al controllo dei prezzi ciò non è necessario perché già di competenza dei vigili. Critiche respinte dall’assessore (“ ai gap hanno aderito anche ex candidati del centro destra” ha replicato, difendendo la bontà delle misure approvate. Sono indirizzi chiari per tutelare tutti cittadini , consumatori e commercianti” ha aggiunto il capogruppo della maggioranza Fabrizio Pepe (“se lo dice il ministro Tremonti che occorre colpire l’evasione va bene se lo diciamo noi per valorizzare l’equità sociale non va bene .C’è da rimanere sbigottiti ” rivolgendosi ai rilievi di Ferrante. Quanto agli effetti concreti lo si vedrà con la sperimentazione delle misure.