Un incontro centrato sul rapporto tra legalità e vivere quotidiano. Presenti i responsabili della Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia Municipale, Corpo Forestale dello Stato è il Giudice Paolo Rapa. Gli onori di casa fatti dal sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello.
di Michele Menditto
È quello che ieri in mattinata ha avuto luogo nella biblioteca comunale di Piedimonte Matese. “Strade di libertà” è il titolo dell’iniziativa di cui si è resa promotrice la scuola elementare “G. G. D’Amore” di concerto con l’amministrazione comunale del centro matesino, sempre presente nel dare supporto a manifestazioni finalizzate a costruire momenti di riflessione e dibattito su di una tematica tanto importante quale è la legalità, fattore alla base della civile convivenza all’interno di una comunità. Numerose sono state le autorità civili e militari che hanno voluto appoggiare la manifestazione, portando il loro contributo e discutendo sull’importanza ricoperta dal rispetto delle regole in qualsiasi ambito e contesto della società. Dopo l’introduzione della professoressa Teresa Luongo, ci sono stati gli interventi del sindaco Vincenzo Cappello, del presidente della Comunità Montana Fabrizio Pepe, il giudice di pace Paolo Rapa, seguiti dai militari Luigi Lo Russo per i Carabinieri, Domenico Renga per la Polizia Municipale, Liliano Liberato per la finanza, e Luigi Ragucci del Corpo Forestale dello Stato. C’è stato poi spazio per tante domande, che i piccoli studenti presenti tra il pubblico hanno rivolto alle autorità presenti per sciogliere dubbi e soddisfare curiosità, traendo insegnamento dalle spiegazioni di grande interesse che gli autorevoli ospiti hanno rivolto loro nel corso del dibattito.
Il sindaco Cappello ricorda la figura di don Diana
di Michele Martuscelli
Domande su tutto e per tutti i relatori del convegno –dibattito sulla legalità svoltosi ieri presso la biblioteca comunale e promosso dal secondo circolo didattico” G.G.D’Amore”. Anche Piedimonte Matese si è unito ai quindici anni ( quei bambini lì presenti non erano ancora nati ) del ricordo della morte di don Peppe Diana ucciso, in sagrestia, dalla camorra. E’ avvenuto quanto il sindaco Vincenzo Cappello, al termine del suo intervento ha richiamato la figura esemplare del giovane parroco. Tutti in piedi nella sala per un minuto di intensa commozione . E’ stata la dirigente scolastica Teresa Luongo ad illustrare il progetto didattico – formativo sulla legalità. Il giudice di Pace Paolo Rapa ha sottolineato il ruolo suppletivo della scuole rispetto alle carenze formative delle famiglie. Un intervento tutto incentrato a sottolineare l’importanza culturale della cittadinanza consapevole. Sullo sfondo un albero con le radici (il logo del progetto) su alcuni valori: una simbologia che è servito al responsabile delle fiamme gialle di sottolineare il bene comune di pagare le tasse e dei benefici in termini finanziari e di beni sociali, ha spiegato Liliano Liberato servendosi efficacemente di alcune scene interpretate dagli alunni. «Se volete essere rispettati, rispettate le norme» ha aggiunto Lo Russo seguito dal comandante dei vigili urbani che ha indicato nel rapporto con le scuole uno dei canali privilegiati per far crescere la coscienza civica. «La scuola fa paura alla camorra , perché toglie i ragazzi dalla strada e toglie manovalanza» ha detto il presidente Pepe.