Con il Convegno organizzato dalla Diocesi di Alife-Caiazzo e l’Azione Cattolica Italiana settore adulti, presso la Biblioteca Comunale di Piedimonte Matese, sul tema: “BENE COMUNE E ETICA PUBBLICA” a cui hanno preso parte autorità civili, militari e religiose, sono partiti una serie di incontro di carattere socio-culturale che caratterizzeranno la vita cittadina.
servizio di Pietro Rossi – foto di Grazia Blasi
Dopo l’introduzione del Presidente Diocesano di Azione Cattolica Avv. Antonio Santillo, che ha salutato la partecipazione all’evento tra gli altri del Vice Sindaco di Piedimonte Matese Prof. Costantino Leuci, del Sindaco di S. Potito Sannitico Prof. Angiolo Conte, del Presidente della Comunità Montana Dott. Fabrizio Pepe e del Capitano dei Carabinieri Salvatore Vitello, ci sono stati gli autorevoli interventi di Mario Di Costanzo rappresentante di Retinopera e del magistrato Giovanni D’Onofrio. Il Dott. Di Costanzo nel suo intervento, nel fare riferimento ai documenti della dottrina sociale della Chiesa, ha fatto notare che il bene comune deve privilegiare fattori come la solidarietà e la giustizia che sono alla base del rispetto della persona. Ha ricordato poi che Retinopera è un’associazione nazionale promossa da cattolici italiani, impegnati nell’associazionismo, nel sindacato, nel volontariato, nella cooperazione e in altre istituzioni sociali, civili ed economiche. E’ la proposta di dare vita ad una diffusa “Opera delle Reti”, significativa di una esplicita autonomia del sociale, fondata sulla Dottrina Sociale della Chiesa, per una nuova stagione del movimento cattolico in Italia, per offrire un servizio “bello e utile” alla vita del Paese. Il Giudice Giovanni D’Onofrio, nel fare un escursus storico sul significato dell’etica morale ha sottolineato che la sfida da raccogliere, oggi, è quella di battersi per restituire il principio del bene comune alla sfera pubblica. Il bene comune, affermando il primato della relazione interpersonale sul suo esonero, del legame intersoggettivo sul bene donato, dell’identità personale sull’utile, deve poter trovare spazio di espressione ovunque, in qualunque ambito dell’agire umano, ivi compresa l’economia e la politica. Il messaggio centrale è dunque quello di pensare la carità, e quindi la fraternità, come cifra della condizione umana, vedendo nell’esercizio del dono gratuito il presupposto indispensabile affinché Stato e mercato possano funzionare avendo di mira il bene comune.